Ads 468x60px


[ John Barleycorn ] - [ Smith ] - [ KeyserSöze ] - [ Menelao ] - [ D. ] - [ Aleph ]

giovedì 11 luglio 2013

Rapsodia riformista.

La prima volta che l'ho visto stavo giocherellando con il cellulare. Roba di un attimo, quasi un'impressione. Un volto, un ghigno inquietante tra un messaggio ed un altro. Poi ho cominciato a trovarmelo davanti più spesso, praticamente ovunque. Tra una pubblicità e l'altra, sul retro di un biglietto della metro, in televisione. Spesso prende il posto degli ospiti di un talk show televisivo, o di un compassato giornalista che legge le notizie al telegiornale. Non tutti lo vedono, bisogna saper guardare, saper dove guardare ed avere abbastanza sensibilità da poterlo vedere. Perché lui è lì, è ovunque, c'è. Ed è sempre tra noi. Il signore oscuro è sempre tra noi.

Lui è quello che ci fa svegliare la mattina, ed è li con noi a rimboccarci le coperte quando andiamo a dormire. È per lui che andiamo a lavorare, è per lui che studiamo ed è colpa sua se ci stressiamo, fumiamo, beviamo e ci droghiamo. Per lui viviamo, per lui muoriamo. Ma la maggior parte delle persone, il signore oscuro non lo riesce nemmeno a vedere.

Chi lo vede, anche solo una volta, non può dimenticare il suo volto. Perché quando lo vedi, il signore oscuro non può nascondere quello che fa alle sue vittime sacrificali, in quell'orribile zona d'ombra che costruiamo con la nostra indifferenza. Chi lo vede reagisce in modi diversi. C'è chi fa finta di niente, chi prova a dimenticare, chi lo accetta e lo venera, chi gli si ribella. Ecco, i ribelli hanno la capacità di divertire parecchio il signore oscuro. Nonostante qualche ribelle venga preso, imprigionato nelle carceri o nei manicomi o addirittura ucciso, di base è raro che il signore oscuro si vendichi con i ribelli. Se lo fa è più che altro per generarne di nuovi, per fomentare un pò di odio contro di lui. Perché lui vive di odio, ed i ribelli gli piacciono, gli servono. Dai ribelli riceve nuova linfa vitale. Dapprima si mostra docile, dando loro l'illusione che ci sia qualche possibilità di batterlo. Poi, piano piano, comincia a rubar loro le idee migliori, le fa sue. E quelli, senza nemmeno realizzare come sia potuto succedere, si ritrovano a fare il suo gioco, a lavorare per lui.

Con i servi è ancora più spietato. I servi non gli sono mai piaciuti, meglio i ribelli. Perché un servo, oltre che leccarti il culo, non ha molto da darti. Al signore oscuro servono i ribelli, perché quelli lo sfidano, gli tendono delle trappole. E lui impara. E se impara diventa più forte. I servi, invece, sono meschini e fastidiosi, una sottospecie di piattola che quando ti si attacca ai peli del cazzo non te ne liberi più. Il signore oscuro riserva loro la fine peggiore. Li accoglie, li fa lavorare per lui. E quando loro accettano, lui li ricopre di oro, donne e successo. Poi però diviene sempre più esigente, li fa lavorare fino a morire, e loro lì a sputar sangue per qualche spicciolo in più. E quelle donne, ori e successi con cui il signore oscuro li ricopre, presto finiscono per soffocarli. Alla fine si ritrovano ad essere vecchi, e prima di morire hanno poco tempo per realizzare di aver concesso al signore oscuro di prendersi la loro vita, lasciandogli solo un vecchio corpo malato pronto per la bara.

La cosa davvero raggelante però, la capiscono in pochi. Quell'ombra malefica con cui ci si mostra, altro non è che una maschera. Lui è un vecchio pescatore col viso scavato dal sole, una bambina che piange perché ha il ginocchio sbucciato, una mamma che allatta il suo figlio, un adolescente chiuso in camera ad ascoltare la musica perché ha litigato con i suoi. Lui va in farmacia, fa la fila alle poste, esce la sera con gli amici e bestemmia nel traffico. Come tutti noi, perché lui è in tutti noi. Possiamo dire che "lui siamo noi". Il concetto è difficile da spiegare, ma si mostra terribile a chi finisce per coglierlo. Lui è un'entità incorporea, come l'etere di cui parlavano gli antichi. Riesce ad essere uno, nessuno e centomila, o ancor di più. Lui è in noi in modo talmente viscerale che pur analizzando ogni singola cellula del nostro corpo, sarebbe impossibile delineare un confine tra lui e noi.

Io l'ho visto e lui lo sa. Questo è terribile, perché so di avere due scelte. O mi ribello, o divento suo schiavo. Sulle prime ho tentato accenni di rivolta, perché togliere quel ghigno raggelante da quel viso spettrale, trasformare quel sorriso demoniaco in una smorfia di dolore, è un piccolo sogno che coltivo nel cassetto. Però mi sono reso conto da subito che non c'è storia, tutto inutile. Allora potrei essere uno schiavo, ma la cosa mi fa ancora più paura. Così mi chiedo se non possa essere una di quelle poche e fortunate eccezioni che riescono a domarlo, a prendersi donne ed ori senza lasciargli la vita, a ribellarsi a lui quel tanto che basta da fargli capire che posso fargli male, ma non abbastanza da lasciargli usare le mie strategie per diventare più forte. Così magari, visto che a donne ed ori non sono poi così legato, forse riesco a far qualcosa per quei poveracci che fa gemere di dolore nella sua linea d'ombra. Magari mi riesce di tirarne fuori qualcuno. Non so, magari mi sbaglio. Io ci provo.

0 comentarios:

Posta un commento