Avrei dato la colonna vertebrale
solo per essere degno della tua
presenza.
Sei il capolavoro della mia
immaginazione
dipinto sul leggero telo del vento.
Col tempo sei diventata il mio unico pensiero, il mio terzo
occhio,
l'altro piede che solo io so di
possedere.
Rumorosa ti muovi tra le righe di
questa eterna esistenza
influenzando tutto quello che ti
guarda.
Provocando ogni mia cellula, ogni mio
umido fluido.
Rimango sempre perplesso quando mi
sorprendo la notte a contarti i capelli,
non ho colpe, sono solo il prigioniero
della creatura più bella
un uomo pazzo il cui unico pensiero
sembra essere l'azione più sgradevole.
In quale terribile incubo siamo finiti?
Siamo imprigionati nel idealismo di un
lunatico bambino,
che seduto sul sole, dà sfogo alle
sue perverse fantasie.
La tortura, per essere dolce,
ci viene somministrata per via
endovenosa con un ago di argento
sotto la luna che indifferente sospira.
Io non posso più resistere
all'innominabile tentazione.
Se amarti vuol dire rinunciare a tutto
lo rinunciabile,
allora così sia. Che sia fatta la
nostra volontà.
Andiamo via da questo posto!
Domani all'alba, inizierò a scavare
una fossa enorme
e poi scaverò e scaverò ancora, fino
ad arrivare al ventre di questa terra.
E lì, lontani dagli sguardi indiscreti
di rancorose divinità,
potremmo bruciare insieme, consumare
noi e tutto attorno a noi,
fino a sciogliere, col più luminoso
dei poteri,
l'ultimo atomo di cui è fatto questo
sogno.
E nella nostra calda abitazione ci
mangeremo a vicenda
notte e giorno, e accoglieremo con i
nostri cuori infuocati
tutte le anime di altri gloriosi
traditori.
Aleph
me gusta wey
RispondiElimina