Che cos'è per me l'amore? Potrei risponderti in rime, comporre della musica, tirar fuori la mia argenteria lessicale mostrandoti i pezzi migliori, i concetti più alti e le parole più auliche e desuete. Finirei con l'essere banale e risultarti un idiota.
Sai, io avevo un gatto. Gli volevo molto bene. No, non sto dicendo che è quello l'amore. Un gatto non si ama perché lui non ti ama, lui non vive per te, non è un cane. Un gatto vive con te, ti tratta come un suo pari, o qualcosa di meno. Sta con te finché non gli dai da mangiare e gli fai qualche coccola, mai troppe, perché si rompe ed odia le smancerie. Altrimenti, se lo ignori o non gli dai da mangiare, lui va via senza farsi troppi problemi. Ho tenuto quel gatto per otto anni. Era un bel gattone a pelo lungo, bianco con delle macchie color cappuccino.
Nel posto dove vivo io, i gatti fanno sempre comunella. Li vedi che si guardano, a volte litigano, a volte giocano tra loro, stanno insieme. Tu li guardi e pur non conoscendo quali siano i principi, le leggi ed i rapporti che regolano la loro società, hai ben presente il fatto che hanno una società, fatta di solidarietà ed egoismi, alleanze e rivalità, rapporti di scambio e sentimenti. Proprio come noi, magari a modo loro.
Il mio gatto stava sempre con un altro gatto. Una gatta a dire il vero, una gatta dal pelo nero, nero come il carbone. Il mio gatto litigava spesso con gli altri gatti, ma con lei era diverso. Stavano sempre insieme, condividendo momenti che per i gatti debbono sicuramente essere importanti, come lo star seduti ore sul muretto con aria sorniona a far nulla o dar la caccia a qualche falena. Una volta l'ho addirittura sorpreso a guidare la sua amica gatta fino alla sua ciotola, lasciandole mangiare i suoi croccantini, con l'aria solenne ma un pò impacciata di chi fa gli onori di casa ad un ospite importante che viene per cena. Sempre loro due, sempre insieme, per quei due, quattro, cinque, sette anni o poco più che a te passano senza rendertene conto, ma che per loro sono quasi una vita.
Ricordo ancora quel giorno d'estate in cui il mio gatto è tornato a casa in una scatola di cartone, di quelle per i resti organici dei laboratori. Aveva incontrato le mani di un veterinario che hanno posto fine alle sofferenze che un virus preso chissà dove gli stava facendo patire da settimane. Io avevo acceso un barbecue improvvisato per cucinare degli spiedini e mio padre tentava di nascondere gli occhi arrossati mentre scavava una buca in giardino, allestendo una piccola tomba con dei pezzi di legno a coprire la buca.
Quando il mio gatto è morto, la gatta nera ha cominciato a girare per il giardino con aria spaesata. Ho provato ad avvicinarla, quasi volessi spiegarle cosa fosse successo, ma lei è una gatta di strada e non si fa avvicinare molto dagli umani. È rimasta nel mio giardino per qualche giorno. Poi un mattino di fine agosto l'ho vista dalla finestra, e quella scena non la dimenticherò mai. Lei stava li, piantata come una statua, con le zampe anteriori dritte e quelle posteriori accovacciate, nel modo in cui i gatti stanno seduti. Lei stava li, piantata come una statua, davanti a quei quattro pezzi di legno che per il mio povero gatto avrebbero dovuto rappresentare una degna sepoltura. Continuò a fare così per giorni, sempre alla stessa ora, sempre immobile davanti a quella piccola tomba. Un giorno mi decisi ad avvicinarmi furtivamente e quando fui a pochi metri da lei, lei si accorse di me. Pensavo scappasse come faceva sempre, ma rimase lì. Si voltò verso di me, e ci guardammo negli occhi per una decina di secondi. Poi, con grande calma si mosse verso i cespugli fino alla siepe, per sparire con un balzo nel giardino dei vicini e non farsi mai più vedere. Ho sempre pensato che avesse capito.
Cos'è per me l'amore? Il problema è che non so risponderti e se lo facessi finirei per essere odioso e banale, né più né meno di quei tanti post smielati e sbrilluccicanti di stronzate che puoi trovare su facebook. Forse potrei provare a filosofeggiare, dosando sarcasmo e sentimentalismi nella giusta misura, con qualche battutina sessista qui e lì per sembrarti uno che la sa lunga. Ma non sono abituato ad atteggiarmi e non ti mentirò. Non so bene cosa sia l'amore. E proprio come te che me lo vieni a chiedere, anche io vorrei chiederlo a qualcuno che ne sappia qualcosa, che lo abbia vissuto davvero. Purtroppo però, come ti ho detto, la gatta non è mai tornata.
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