Stanno arrivando, li sento, sono dietro di me. Continuo a correre, e più corro più me li sento addosso. Il bosco è buio, è notte ed ho paura. Ho paura e non vedo nulla, corro ed a stento evito gli alberi. Vedo un casale, sembra abbandonato. Cercherò rifugio lì dentro. Arrivano, magari non sono così vicini ma stanno arrivando. Vedo le loro torce, sento appena le loro voci, quella parlata odiosa, quella lingua di merda che chiamano francese. Hanno ucciso tutti al villaggio, si sono presi le nostre terre, dicono che stiamo dalla parte del demonio, che abbiamo rinnegato Cristo perché abbiamo rinnegato Roma ed il Papa. Ci chiamano eretici, ma io non so nemmeno cosa voglia dire.
Entro nel casale, è vuoto. Molto probabilmente qui ci sono già stati, difficile che torneranno. Mi siedo per terra visto che non ci sono sedie. Per terra vicino alla finestra. La luce della luna illumina appena la stanza, tutto sembra molto quieto. Faccio per raccogliere la testa tra le mani, quel tanto che basta per tenere fermi i pensieri ed impedirgli di farmi impazzire. Poi sento un rumore. Un uccellino, il cinguettìo di un uccellino. A quest'ora della notte non può che essere un usignolo. Un usignolo che canta, canta davanti la mia finestra.
Canta usignolo canta, te ne prego. Ma non cantare per me, canta per il mio amore che mi è tanto lontano. Falle sapere che sto bene e che l'amo un pò meno, un pò meno di domani ed un pò più di ieri. Lei è lontana, così lontana. A quest'ora sarà oltre quelle montagne. Dio quanto sono alte quelle montagne. Se potessi farlo le spianerei, e dopo innalzerei le vallate fino a fare tutta una pianura. Canta usignolo, ti prego canta. Perché se solo riuscissi a buttar giù quelle montagne ed a innalzare le vallate potrei vederlo con i miei occhi il mio amore. Canta usignolo, canta. La fede è tutto, basta credere e le cose si avverano. Questa notte voglio credere di riuscire a buttar giù le montagne per vedere dove si trova il mio amore, la mia gente, la mia terra. Poter abbracciare con un solo sguardo le genti delle valli, e vedere dove sono i nostri valorosi soldati che combattono l'invasore per potermi riunire a loro.
E mentre ascolto quel canto solitario, chiudo gli occhi e mi sembra sia giorno. Il sole sconfigge le tenebre, la luce domina l'oblio. Le spade si levano nel cielo per scacciare il tiranno, le freccie fendono l'aria, per distruggere l'invasore. Ed ogni urlo di un uomo che muore per difendere la propria casa, è come il canto di questo usignolo, solitario, ostinato e malinconico, ma capace di portare la luce dove c'è il buio e far risplendere il giorno nel cuore delle tenebre.
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