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domenica 29 settembre 2013

Saccentissimi Singhiozzi

Tra i sassi, la luce
Lo scoppio ruggisce
E nella mia mano
Trovo solo cenere
Perchè ti sei bruciato
Fissando la saldatura
Dei concetti nella testa

Come nastri nel vento
Oscilla


mercoledì 18 settembre 2013

I Mastodontici

Sinuosi come serpi
Rispettabili come venerandi maestri
E puri come le montagne
Eccoci!
Gli scrutatori solenni
Mai visibili ma sempre presenti
Lontanissimi ma molto vicini
Commentiamo con il mento saggiamente stretto tra indice e pollice
E non disegnamo che ci sia pizzetto a trastullarci
Poichè per essere sterminatamente illuminati
E' molto impoprtante che gli altri comincino a crederlo per primi


venerdì 13 settembre 2013

Delle Emersioni: La Sesta

Diffida sempre della dialettica dei minerali
Poichè tra i fragorosi schianti della pietra
C'è solo disperazione sotterranea e paranoia nera.
E a nulla valgono i naturali tormenti
Se si affoga poi in una cascata di pillole.
Come ci si può liberare di un paraocchi d'alabarstro
Se si stringono sempre più le maglie della pietra?
La verità è che una coscienza troppo limpida
Ha il privilegio di riflettere chi la osserva
E in pochi sono pronti per questo
Allora meglio inventare, dubitare ed infine accusare
Inseguendo il drappo infuocato di ciò che ci si è messi in testa di credere
Piuttosto che inoltrarsi alla ricerca della verità nella foresta dell'incertezza,
Con la fiducia a far da macete.
Lucida ancora le preziose ampolle di veleno,
Fonditi alla vendetta e allo sdegno
Invece che abbandonare per sempre la montagna della convinzione
E rinunciare per sempre ai suoi comodi cunicoli lordi di biechi complessi
E' assai più facile
Meglio avere smepre una lama nascosta per fronteggiare chi si avvicina a braccia aperte
Bisogna prestare attenzione quando ci si rinchiude in una torre di orgoglio,
La salda roccia potrebbe tornare a tradire ancora una volta
Sfibrandosi al tocco del libero vento..

giovedì 5 settembre 2013

L'ultimo piacere di una compagna di banco.


Grazie per quei pochi momenti che condividevamo insieme.
So che non era molto.
Ma se ogni tanto,
prima di addormentarmi e immergermi nei miei incubi,
mi viene da pensare a te,
e arriccio le mie labbra in un abbozzo di viso,
allora qualche tuo pezzetto,
deve essersi incastrato nei miei ingranaggi.

lunedì 2 settembre 2013

E nulla mi spaventerà. Lettera trovata in un campo di grano.

Ho trovato questa lettera in un campo di grano, in una campagna lontana da qui. Stava impigliata tra le spighe di grano e quei fiori che disegnavano linee rosse di sangue lunghe e parallele. Sembra una lettera d'amore, o di addio. Non so, ditemelo voi. KS

Forse il più grande poeta del mondo ha scritto la sua opera più sublime fra le pieghe della tua pelle che si contrae in un sorriso. La bocca si curva appena, e subito l'aria s'impregna della tua gioia di vivere, e tutti ne sono infettati. Ma allo stesso tempo i tuoi occhi si piegano dolcemente, in quella sfumatura di malinconia che non ti abbandona mai. Sei semplicemente la cosa più bella che abbia visto in tutta la mia vita.

E poi il tuo sguardo, penetrante e severo. Spietato, davvero spietato. A ricordare a me ed agli altri idioti che finiscono per sognare il tuo volto, quanto duro possa essere il risveglio. E la paura. Paura di parlare e di dire qualcosa che possa non piacerti, di lasciar andare un'altra bugia che deluda le tue aspettative. Paura di restare in silenzio, di abbandonare le mie parole in un cassetto per paura di renderti triste o farti sbadigliare.

Ed il ricordo. Il ricordo di tante notti passate a parlare, di chi ti ha fatto male, di chi ne ha fatto a me, di quel posto da cui vieni, quel posto in cui sto andando. Il ricordo e la paura, il ricordo di quella paura che mi ha portato via da te.

Eppure ti vedo, vedo il sole che si nasconde tra i tuoi capelli, le tue labbra che disegnano un altro sorriso. Quelle labbra che non hanno mai sfiorato le mie, quelle labbra come il sole, che sciolgono le mie ali di cera. Non m'importa di cadere perché so di poter volare su di un pensiero. Dimmi che quelle labbra continueranno a sorridere, ed io sarò felice.

Allora mi sentirai. Alza lo sguardo in quel preciso istante, quando sarà tutto talmente limpido e chiaro che avrò voglia di gridare. E nulla mi spaventerà. Nulla.

Promettimi di essere felice.
Ciao.

giovedì 29 agosto 2013

Parlami di me

Guardami che sono cieco,
poi spiegami chi sono,
poichè io non lo so più.


Smith

lunedì 15 luglio 2013

Suggerimento

Ruggisco
E reagisco
Nel blu sconfinato
Di un paesaggio antico

Allora pieno d'ebberezza
Dimentico facilmente
Le spire della mia stella
Ed i suoi aulici benefici

Profonda e singola
E' l'ambizione lontana
Che mi consola e incoraggia
Nel pugno di fiori domati

E chi tradisco
se non me stesso
laddove il suggerimento
diventa impedimento

E di sogni e di gloria  a milioni
Niente cambia niente si escogita
Mi appaio banale
E mi appaio immortale

L'ambizione non cambia
Di esuli lamentele
Di grida e di pianti nel vuoto
Vuoto come noi

Lanciando coltelli al vento

giovedì 11 luglio 2013

Rapsodia riformista.

La prima volta che l'ho visto stavo giocherellando con il cellulare. Roba di un attimo, quasi un'impressione. Un volto, un ghigno inquietante tra un messaggio ed un altro. Poi ho cominciato a trovarmelo davanti più spesso, praticamente ovunque. Tra una pubblicità e l'altra, sul retro di un biglietto della metro, in televisione. Spesso prende il posto degli ospiti di un talk show televisivo, o di un compassato giornalista che legge le notizie al telegiornale. Non tutti lo vedono, bisogna saper guardare, saper dove guardare ed avere abbastanza sensibilità da poterlo vedere. Perché lui è lì, è ovunque, c'è. Ed è sempre tra noi. Il signore oscuro è sempre tra noi.

Lui è quello che ci fa svegliare la mattina, ed è li con noi a rimboccarci le coperte quando andiamo a dormire. È per lui che andiamo a lavorare, è per lui che studiamo ed è colpa sua se ci stressiamo, fumiamo, beviamo e ci droghiamo. Per lui viviamo, per lui muoriamo. Ma la maggior parte delle persone, il signore oscuro non lo riesce nemmeno a vedere.

martedì 9 luglio 2013

Sapere

Infine anche l'Era del Saggio si è conclusa
Lasciando solo un ultimo sorriso ed una manciata di terra grezza
Il tesoro è nuovamente perso, mappe e cartine sono inutili adesso
Ci sono storie da riscrivere, rapporti da cominciare e chitarre da accordare

E' l'ultima boccata di lungimiranza che ci è permessa
Molto presto l'ardenti comete abbandoneranno le nostre braccia
I nostri diverticolati encefali torneranno ad essere uova indivise
E allora come potremmo solcare ancora le brume senza il nostro caro faro?

C'è un segno sulla rocciosa parete
Poco più di un piccolo solco
Nulla è se paragonato a tutto ciò che abbiamo dilapidato
Ma tra i pesanti macigni di afa ed il roboante esercito di gocce
Ci innalza e ci deterge..
 ..E d'improvviso..
..Ricordiamo!

Il Naufrago

Molto tempo fa mi trovavo a bordo della mia nave a navigare il mare del sogno quando feroce tempesta si abbattè su di me come l'ira di qualche divinità karmica
Finì in mezzo all'umida disperazione a contare i granelli di sale sulla mia pelle.
Fu in mezzo a questa follia che arrivai a un isola il cui nome la mia mente si spaventa al ricordar.
Così la rinominai l'siola del ricordo perché tra le mille cose che il mare instancabile mi portava trovai i frammenti dei miei ricordi più cari.
Piccoli pezzi di una vita ormai lontana e da me quasi dimenticata, raccolti e messi assieme così da poter rifornire la mia mente di qualcosa che da tempo li mancava.