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domenica 20 gennaio 2013

La Solitudine


La solitudine non va capita, va amata.
Come una dolce puttana che abbiamo smesso di pagare tanto tempo fa.
A ricordarcelo può essere il freddo metallo che preme il nostro palato,
o le nuvole negli occhi dei vecchi della nostra infanzia.

Essa è l'aria che respiriamo al mattino quando tutti ancora dormono,
la mancanza di sale in una zuppa su un tavolo vuoto,
i momenti neri tra un incubo e l'altro.
L'immagine impressa sulla nostra pupilla quando chiudiamo gli occhi.

Tra le lenzuola s'avvolge attorno a noi, delimitando la nostra superficie,
e mai ci abbandona. Perché dovrebbe farlo?
Ride quando noi ridiamo e fa ridere quando noi ci esibiamo,
dorme quando noi con un'altra dormiamo, e ci urla quando la dimentichiamo.

Con lei, abbiamo la relazione più tormentosa e ipocrita che esista in natura,
un mutualismo esagerato, chiuso a cerchio e dato alle fiamme.
Facciamo di tutto per dimenticarla, per negarla.
Ma non importa quanto tempo impieghiamo ad avvolgerla nell'arroganza, lei è sempre brutta.

Mai dovremmo dimenticare che prima di essere qualunque cosa, siamo soli.
Condizione cosmica ubiquitaria in ogni vita.


                                                                                                   Aleph

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