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sabato 18 maggio 2013

Sezione Collabora: Ignaro Profeta -uno come voi-

Il risveglio
da un artificiale torpore
sembra uccidermi,
perso e avvolto nell'oscurità-confinato in quattro mura
senza apparente via di fuga
tra lenzuola disoneste e fradice
sudore impuro e fraudolento
per ciò che non riesco a redimere

cullato tra bottiglie di whisky
Vuote - di aspettative
Piene - di rassegnazione
accarezzato dal fumo malsano di sigarette
che bruciano
consumando il respiro
appagandomi di niente,
noia e malessere
e negli emisferi
tamburellano vacue rievocazioni
di ciò che è stato trascorso
nell'attimo precedente,
prima di eclissare l'occhio
-spifferi di ricordi senza causa-effetto
Scrollo la testa tentando di ricordare
prive memorie di vuote serate
affogate nell'alcool
per alleviare
l'incombente inquietudine
di riuscire ad erigere
qualcosa di autentico e vero
mentre affogo, immerso
in eccessiva inerzia
insostenibile ormai.
L'ennesimo fatiscente risveglio
scuoto la testa per cercare di ricordare
o forse ora
per dimenticare, di aver toccato
il punto più basso della mia vitalità
perso in una realtà falsificata
tra conversazioni e speranze corrotte
dimenticare di aver percorso sentieri - messi al bando dalla morale.
Scuoto la testa in segno di negazione
fronteggiandomi dinanzi allo specchio
come un ombra
povero di sole.
e quell'immagine riflessa
pallida
che non mi appartiene
l'antitesi della mia consapevolezza
viva seppur ormai debole
Il manifesto del mio vano sforzo di esistere
deperimento spirituale.

Poi un sorriso, un bagliore
breve istante d'illuminazione
o forse solo casualità?
una sana illusione
un intuizione
rapida ed appagante
come un eiaculazione:
"Carpe diem" mi sussurra nell'orecchio una voce
o solo un inganno ulteriore
ma ora svuotato di dubbi e incertezze
mi armo di audacia e virtù
un vecchio blocchetto sgualcito
e inchiostro quanto basta
e Corro
-ancora assopito, barcollante,
col sapore degli incubi in bocca
Corro
-fuori dalla mia prigione
libero, nudo di tutto
Corro
alla ricerca di un residuo di vita - che trema
vibra
e brama
Giovane stupido profeta
mi precipito verso un posto che non conosco
respirando forte
comprendendo poco
giungo lontano devoto alla notte
persuaso da un cielo d'astri
-lontano
o solo a pochi passi al di la di quelle quattro mura
dove mi autosegregavo
giungo allo stremo delle forze

Ed ora,è l'ora, seduto
sbarrando le palpebre
in cerca di un qualcosa
sopra un prato sussurrante
ai piedi del mio precipizio
ai limiti della mia lucidità
scruto la luna - con fare di sfida
pensoso, la percepisco
nel suo luneggiare
ride di me
sorride con me
illuminandomi
. l'attimo si fa presto sacro
e presto si svuota
riempiendomi
e con lo spirito di un dadaista
scompongo pensieri
e rovescio prospettive
esploro il caos
curando le carie della mia mediocrità
profeta profano di ordinarietà
ORA , rinato
affino la mia consapevolezza
come una lama a doppio taglio
-perchè il sapere rende liberi -
ma il non saperi rende leggeri nella sua pesante inconsapevolezza
la schiavitù mentale
è un tarlo da sopprimere.
Ascolto il vociare dei miei pensieri
e mi lascio stuprare
parlando per enigmi - fottendomi forte
per spingermi più in là.

Ora l'alba, squarci nel velo
il giorno che si mescola alla notte
cinguettii di esseri alati
e tutto è stupore
aria d'incanto e meraviglia
Ora ci vedo
-l'alba mi aveva sempre estasiato
profeta latente, profeta con zelo,
di nuovo riapparso
come un fiore nato dal silenzio
in un sogno dipinto a metà
seduto, pensoso
nell'occhio del ciclone -interiore
assente - sguardo indecifrabile all'orizzonte
dove il cielo bacia la terra
dove tutto è apparente completezza
osservo, lo ammiro,
assorto - nella velocità delle sensazioni
battiti , istanti, vibrazioni
nella mia presenza sempre più assente
- assaporo gli eccessi della mia mente
-esploro gli accessi
e pervade il fascino di non so cosa
-del tutto forse-
in sintonia con il mio essere

Poi la vertigine, il dilemma
tutto ciò, pace dei sensi
o fittizia rappresentazione?
In contrasto con il mio alter-ego
ascolto, annuisco, ribatto
contro il mio Ego alterato
dissociato dalla mia entità
dislocato assente
da una realtà con cui ho da condividere il niente
Umile profeta d'altri tempi
tempi sconosciuti e mai passati
tempi voluttuosi vissuti e consumati
forse in giorni o sogni migliori.
Deflorato ora da una vicessitudine apparente
scarnificato da ogni bene materiale esistente
solitario,seduto
vano profeta
nascosto da un tempo che non cela
dissolte le ore i minuti
i secondi ora infiniti ed eterni
o forse dissolta e distorta solo la percezione del mio tempo.
Scopro, prigioniero nei meandri della mia mente
che solo godendo nella percezione
mi sento più pulito
più vero
Ibride sotterfuge celebrali
che mi rendono senza un principio - nè una fine.
Libro nell'aria
afferro e comprendo la totalità del viaggiare
annuso i recettori
tatto le sfumature
fino all'entità della mia consistenza
apoteosi curata dell'incontinenza ordinaria.
cerco dietro gli angoli dell'immaginazione
tra mostri e creature di fumo
proseguendo il soliloquio
aggrappato ad un fiore,
ad un petalo, un emozione
mi lascio trasportare dall'odore
un flusso di beatitudine riempie i polmoni
goccia dopo goccia
parola dopo parola
un lungo pellegrinaggio tra le cose vietate
cogliendo dal più basso al più alto germoglio
sulla scala esistenziale
sconosciute figure mi prendono per mano
e mi chiedono di seguirle
veloci
spogliano me e la realtà del suo valore
con durezza e abnegazione
rivoltando fantasmi
e smascherando illusioni
sino alla trasvalutazione dei valori
come Nietzsche -veggente rivelatore
Ignaro profeta - profeta ignorato
esiguo asceta
in mano ancora un blocchetto ed una penna
ed una dura prova
-Una pagina Bianca
di deliranti sensazioni
alla ricerca di una purezza che può vivere
solo in me stesso
trovando con la totalità che mi circonda
il sublime nesso
Con disincanto la mano si muove
scrivendo poche parole
che non sembrino vuote
"Mi ordino di perdermi e ritrovarmi ad ogni alba"
L'ignaro profeta
profeta ignorato
inconsapevole illuminato
nascosto tra trappole economiche
false morali
preconcetti e ideali
come tutti del resto.
distruggetemi,
ed io
ricomponendomi
a mia immagine e somiglianza
all'alba vincerò !

                                                                                   Peach

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