È strano, a volte ti risvegli senza che nessuno ti dica di farlo. Quando succede ti senti riposato come non mai e provi una serenità profonda in grado di farti credere, almeno per un secondo, che i problemi di questo mondo erano parte del sogno che ti ha appena abbandonato. Sigaretta in bocca, scivolo giù dal letto fino al balcone. Fuori sono le sei del pomeriggio di una giornata d'estate. La gente passa sotto di me, i turisti fanno più casino che gli riesce. La strada che non dorme mai intona una melodia festosa, fatta di tutte le lingue del mondo, del suono di clacson e sirene della polizia. Dal mare si alza una brezza, ed io accendo la sigaretta quasi come per fare un tentativo di diventarne parte. Lentamente mi risveglio. Faccio a tempo a fare un tiro che mi accorgo di una musica provenire dal balcone accanto. C'è un gruppo di ragazzi tedeschi, uno di loro intona una melodia jazz con una tromba. La melodia, manco a dirlo, si intona divinamente con il resto.
La brezza mi regala qualche brivido, di quei brividi che d'estate fanno piacere. Sotto di me la gente fa chiasso, la tromba suona accanto a me, gli occhi pieni di sonno cominciano a svegliarsi. E tutto intorno ci sei tu. Dio quanto sei bella. In tutta onestà non ho mai visto nulla di così bello in tutta la mia vita. Deu, com T'estimo, con le tue strade strette, i tuoi palazzi sfarzosi, diroccati, pacchiani di mille colori. Quel tuo essere così anticlericale e pagana senza rinunciare alla tua devozione profonda e un pò bigotta. Adagiata sul mare, è la brezza della sera che, passando tra i vicoli ed accarezzando gli alberi, sembra volerti suonare come uno strumento a fiato.
La brezza mi regala qualche brivido, di quei brividi che d'estate fanno piacere. Sotto di me la gente fa chiasso, la tromba suona accanto a me, gli occhi pieni di sonno cominciano a svegliarsi. E tutto intorno ci sei tu. Dio quanto sei bella. In tutta onestà non ho mai visto nulla di così bello in tutta la mia vita. Deu, com T'estimo, con le tue strade strette, i tuoi palazzi sfarzosi, diroccati, pacchiani di mille colori. Quel tuo essere così anticlericale e pagana senza rinunciare alla tua devozione profonda e un pò bigotta. Adagiata sul mare, è la brezza della sera che, passando tra i vicoli ed accarezzando gli alberi, sembra volerti suonare come uno strumento a fiato.
Ed io proprio qui, accanto a te, sopra di te, dentro di te. La brezza mi regala qualche brivido, di quei brividi che d'estate fanno piacere. Sotto di me la gente fa chiasso, la tromba suona accanto a me, gli occhi pieni di sonno cominciano a svegliarsi. In quel meraviglioso momento in cui senti di essere felice.
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