Ti cito,ti trito,ti invento.

Allora, il fulcro è trovare un punto d'inizio.
Cioè un inizio.
Allora immaginiamo un cubo fatto di Nulla
Proprio così, il Nulla.

Che strano materiale con cui costruire qualcosa da descrivere.
Ora questo solido che non vuole essere tale,deve essere rivestito di parole.
Non importa la loro provenienza, purché siano fresche.
Possiamo anche farne un elenco, un grande insieme susseguente di termini,
volendo anche non appartenenti ad una categoria specifica.
Questa sessione possiamo chiamarla ''Verniciatura dell'Inesistente''.
In fondo è quello che facciamo normalmente per rapportarci alla realtà.
Creiamo costrutti, significati e simboli.
Diamo senso dove il senso non esiste.
Elevandoci,semplicemente pronunciando suoni, al rango di Dio.
Vorrei descrivere qualcosa che non ricordo.
Ma come posso fare ciò?
Non ricordo ne la forma, ne l'odore,
tanto meno l'emozione che mi suscita.
Non sarebbe questa la peggior condanna della vita?
Cancellare i passi fatti con quelli che stai per fare.
Girarti dopo aver camminato,inciampato,sputato,saltato,sanguinato,rialzato,
rotolato,gattonato,corso,riso,pianto,infuriato,sollevato,volato,baciato,cagato,
mangiato,allevato,desiderato,immaginato,controllato,obbligato,preteso,disteso,
offeso,difeso,attaccato...
Girarti di scatto, per scherzo magari.
Convinto di trovare le impronte lasciate dal tuo trascorso.
Girarti e -Sono matto magari!
Girarti e non trovare che il Nulla