Delle Emersioni: La Terza

Allungami nel sogno. Fammi diventare una torre altissima. Un albero dalla chioma folta.
Voglio espandermi e abbracciare tutto il mondo, ma comincerò con te.
Sono tornato a giocare ma la partita più bella forse la cominceremo assieme.
Dobbiamo essere sicuri delle nostre abilità altrimenti potremmo non andare oltre i primi livelli.
E noi vogliamo infrangere tutti i record, o forse no. Forse ci basta aver fatto il nostro.
Tradurre quel che mi ordina l'addome in frasi formate da rigide parole è difficile. Sei uno spettro indescrivible.
Tuttavia non posso che correrti dietro come un cane con il postino. Salto dalla merlata guglia di una chiesa alle note fluide di una vecchia canzone rock. E ti trovo nel folto della tua chioma a spirale a riscaldarti con un pezzo di ghiaccio tra le mani.
Senza guanti.
Per quanto circordati dal superfluo, ci basta una borsa piena di raggi di sole sottolineate con l'evidenziatore rosa e occhi tinti di tonalità pastello.
Insieme siamo soli dietro un vetro appannato. Con le gocce d'acqua che ci sfiorano i sorrisi futuri.
Animale selvaggio nell'onda della lontananza. Non fa per niente male essere punti dai tuoi aculei.

Verde