Naturalmente

Il sole s'è fatto freddo
e l'umanità lo scruta timorosa.
Ci siamo persi lungo la strada che porta all'ultimo dei patiboli
cancellando così tutte le promesse ed i buoni propositi che avevamo l'uno verso l'altro.
Siamo eterni bambini smarriti nella ricerca dell'orsetto di pezza, inarrivabile come la cima di una scalinata di latte
L'avvenire che abbiamo costruito cementandolo coll'essenza delle nostre lacrime
Non è che un'invenzione lasciva
Una cattedrale di cristallo ridotta in frantumi dalle vibrazioni emesse dalla mascella di un ciccione.
Non sappiamo come
ma la nostra vela si è strappata.
Uno squarcio, filamenti di speranza azzurra e stoffe dedicate ora garriscono il vento libero.
Oltre la tela c'è un chiarore splendente, accecante.
Brucia da morire
Ma nonostante ciò lo sguardo non si distoglie
La sicurezza è una rovina coperta di rampicanti
Il cammino non è tracciato
Ma è avvincente
Ora sì che si riparte
Ora sì che saremo autentici
Nella luce una sagoma
Spontaneità pura, liquida e violenta
Insieme soli.