Il Collezionista del Tempo

Ora.

Adesso.

Istantaneamente.

Li catturo con la rete.

Li pulisco dai detriti.

Li lucido.

Li avvolgo nella pellicola.

E li posiziono in bella vista.

Sulla mia bacheca a muro.

Li colloco senza un ordine preciso.

Forse mi lascio semplicemente trascinare.

C'è una minuziosa e discreta parte di me,

che supervisiona nell'ombra questi miei gesti.

Rapido scorre il mio soddisfatto sguardo,

su tutti gl'attimi imbalsamati dalla mia bambinesca ingordigia.

Ogni tanto nelle gelide giornate d'inverno,

dove l'aria è imbrattata dall'odore di legna bruciata,

e note pungenti di fogliame morto e umido

si insinuano tra le mie narici, tra i miei polmoni,

mi corico quatto quatto sulla mia poltrona

con una tazza fumante di Thè al Biancospino,

e attendo che il mio respiro si faccia sempre più lieve,

sempre più cheto,

mentre con le mie pupille, miro i mie piccoli trofei in bella vista,

illuminati solo dagl' ultimi getti di giorno grigio,

che penetrano tra il vetro e le goccioline di condensa,

mescolandosi con le venature rossastre e movimentate del mio scoppiettante fuoco.

Lontani,

con il vociare che li contraddistingue,

tremoli di corpi  fluttuano al di la della mia finestra.

In tutto l'arco della mia esistenza,

non ho fatto altro che accatastare momenti preziosi.

Al sicuro della mia abitazione.

Momenti distanti, momenti di altri.

Sono un purista del Tempo.

Lui e solo lui è ciò che mi appassiona.

Amante di quello che non provo,

di ciò che non vivo.

E tutto scorre dinamico dinnanzi al mio uscio.