Diario di un pirata.
La terra delle maschere vuote.
Passeri ingenui,
cauti con i loro perché
atteggiano il petto rosso.
Vivendo promiscuamente adagiati sugli allori dei
posteri.
Ignorando la chiave del perdono
Bussano a porte esauste, di essere sbattute.
Delicato, rispettoso non tocco, per non allarmare la
vecchia
Constatando il mio abito, giungo a mettermi le mani
in tasca, rubando con gli occhi tutto ciò che traspare..
perché non
dovrei ?!
Volendo
Degustare il mondo con tutto quello
che ci sta
di imprevedibilmente curioso, che va al di là della
mappa della mia fantasia.. Me lo sento
guardando l’alba all’orizzonte di quel mare infinito,
Ne sono certo che, ci sono ancora infiniti colori
da vedere, la logica non mi può contraddire
il dubbio è la verità e non ci saranno limiti, solamente ostacoli.
Vi osservo io..
Portando a spasso quei cagnetti, atteggiandovi con i vostri toporagni bavosi
aggrovigliati sulle braccia
boccheggiando con i vostri sorrisi fasulli della
maschera che continuate a portare,
e di quei
sorrisi e di quelle grinze che si vengono a formare, saranno quelle rughe che
portate in volto, diverranno parte di
voi..
Ed un giorno quando non tanto vi vedrete,
Ma piuttosto vi Guarderete, per quel che siete, e non
vi riconoscerete più, lì sì che apparirete “maliziosi” putrefatti ,come ignavi basiti dal
futuro.
Rapaci in volo, aspettando il momento giusto
laddove pure tu piccolo pettirosso potrai diventare una plausibile preda.
Grinfie vi avvolgeranno in venti autunnali.
Passero
tieniti stretto.
Il mio sospettare, nelle mie vene diviene viscoso tra traumi
continui di colesterolo a mille di rupestri menti che offuscano il mio fluir
d’ingegno.
Badate a voi.
Siamo fin troppo parsimoniosi per i miei gusti.
Stop.
D.
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