Il tricluvio si draggia
sui fangoli ministri,
come greggio di varioli
e bormo di varestri.
Ti zarba e ti bomfurba,
del tuo pringo s'azzapora,
ma fragna è la sua giurba
che il nottante ti fragora.
Dal biar di razzapotte
si mebano i macestri
s'edono le gotte,
s'aggiarrano i nifestri.
E tu, gitido rampione,
ti ravalli e ti gotizzi
perché il tricluvio gran pignone
dalla romba leva i grizzi.
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