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sabato 20 aprile 2013

Sezione Collabora: Paesaggio Lunare

Se detrito s’è fatto,
all’ora calda della notte,
è perché questo relitto
che trema ed è afflitto
con la sua amata stanotte
non ha visto il soffitto.

Le sue labbra, spossate un attimo sulle mie,
senza posarsi senza sposarsi, si sono sporcate.
Un attimo che fu senza memoria.
E populismo e memoria
sono memorie di pace e giustizia
memori di un empio furore
che ora domina le genti (cit. Virgilio, Eneide, vv. non ho memoria).
Quando d’acqua ti facesti
D’un sol gemito il corpo
S’espanse senza spazio
Sussulto o salto.
E il danno che stasera ti feci
A nulla servì in copiosa prospettiva
Di un copyright d’annata,
da ricordare per sempre, mia amata.
Logos, bios, psiche o ethos,
eleutheria ghia panta,
nomadismo di struttura,
infelice attimo d’eterna gioia:
altra cosa è la nostra fonte:
inesauribile sete di tè
sorgente implacabile degli affanni
che mai si fecero danni negli anni,
compatibilmente con gli inganni.

Bicchiere pronto a pendere da smarrite lingue,
Narciso, t’ho visto ieri alla tua fonte:
chiaroscuro, verderame, salame (non piangere, era un gioco, non era un gioco),
ti specchiavi in pozze di palus putredinis:
paesaggio lunare di atterraggi che mai ebbi
che mai ebbri, finirono col devastare la tua vanità.

E anche ora
Che Anchise riposa e l’eterno destino compiuto
In Roma Urbe Eterna di Lame ed Eroina,
suoni senza tregua sibillina
la tua lira in Trastevere
ove Trilussa ti feci vedere, poco prima
del palazzo dei Giudei-Cristiani,
poco dopo la foto che mandasti a tuo padre
che ebbe da dire sul governo in carica
(che scopro solo ora che si dimise oggi Immacolato come la Madonna).

Qui venne Paolo apostolo
Che di lettere ai Corinzi
Ne scrisse a fiotti e mai fu risposto.
Solo infine venne riposto.
Qui venne l’anomos
Di cui Schmitt fece l’Anticristo,
subito prima del tuo passaggio
scontato ma inesorabile
nelle mie lune, sotto la fermata Moscova.
Della linea verde.

Cratere, cateto, katechon:
quando l’olio s’asciugherà sui miei capelli
che solo ieri ricoprivano
il rendimento della tua fronte maliziosa,
io sarò già da te.
Su (un piede solo) a zuzzurellare
Capriole di perdono imperdonabile
Perché nulla vale se non
Tè caldo al femminile.

Ghirardella mia, oggi è domenica.
Se il Signore ci ha concesso un giorno per amarci
Noi ci ameremo, qualunque esso sia.
Ghirardella mia,
Gira contenta sulla ruota del mio cuore,
perché io ti feci per prima di mio stupore.
Ghirardella mia,
è tempo di tornare al nostro amore
che con grazia e con forza ci siam presi
senza paura di dire che mai e poi mai
ci saremmo arresi.
 
                                                                                                                                                        Nino

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