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mercoledì 26 giugno 2013

La neve di maggio può farti diventare pazzo

Ed eccoti là, da solo come uno stronzo, con una birra doppio malto gelata presa al paki e la tua solita faccia da cazzo. Eccoti là, con lo sguardo sulle barche del porto vecchio ed un gruppo di francesi sbronzi accanto a te.
È finita, almeno per il momento. È finita, si torna a casa, quel che è fatto è fatto. Ma tu non vuoi starci. Non vuoi tornare a casa, non ti manca la tua vecchia vita, e di quel vecchio divano che divora le tue notti vorresti che rimanesse solo un ricordo. Ma è finita, ora si torna a casa.

La realtà è che non te l'aspettavi. Pensavi che non sarebbe più successo, eri sicuro di essere diventato immune. E se non proprio immune, almeno pensavi di saperti coprire per bene, in modo tale che pioggia, vento e freddo non ti sorprendessero più. Non avevi considerato la neve, e per forza. Da dove vieni tu non c'è mai la neve e nel posto in cui sei andato, la neve non dovrebbe esserci. Specie a maggio. La verità è che la neve di maggio può farti diventare pazzo. Non te l'aspetti, sei sicuro che non arrivi. Ma basta che il cielo si faccia più scuro in un paesino del cazzo in riva al mare, da qualche parte lì a nord, che eccola cadere.

E tu sei lì che non ti eri coperto, e non perché convinto che facesse abbastanza caldo da uscire in camicia, ma perché sicuro di essere abbastanza freddo da sentire il mondo intorno a te più caldo, di quel calore che non avevi mai capito. E invece arriva la neve, all'improvviso tutto è freddo, e ti ritrovi a pensare che se tutto è freddo è perché, in fondo, sei molto più caldo di quanto pensassi. Ci metti un attimo a capire che neanche la stessa neve è fredda, perché il solo pensiero riesce a riscaldarti, e quando l'hai sentita sulla tua pelle hai capito che più che essere fredda, era talmente calda da farti percepire il resto del mondo come freddo. La neve di maggio può farti diventare pazzo.

Ed eccoti là, testa di cazzo. Ecco che vivi i tuoi ultimi sorsi di una doppio malto ghiacciata, con i pensieri che si confondono dolcemente ad ogni bollicina che ti entra in corpo. Bevi, stronzo, bevi. Hai tante di quelle cose su cui bere. Almeno se bevi ti riscaldi, e quel mondo che è diventato di nuovo così caldo, forse non si accorgerà di quanto sei tornato ad essere freddo. E se pensi che di quella neve rimarrà solo il ricordo, e qualche foto sbiadita sul computer, allora bevi ancora più forte, perché è già tempo di tornare a farti divorare le notti da quel vecchio divano, dove la neve non cade mai.

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