Il finestrino abbassato riempie l'auto dell'aria di una notte d'estate. Sfrecciare con la macchina, con la musica che ti tiene sveglio. Saranno le tre, baby, come on. Supero i tornanti e quella mulattiera piena di radici diventa una comoda strada a doppia corsia. Come on baby non si può non correre qui, come on baby perché siamo quasi a casa. Giro a destra, tornante stretto poi dritto fino ad incrociare una stradina sulla sinistra. Si entra da lì. Il mio quartiere di notte è nero, verde ed arancione. I lampioni illuminano dal basso le volte dei pini e degli eucalipti. Come on baby, don't you wanna go? Le case che dormono nel buio sono alte ville trifamiliari, col giardino curato, l'auto fuori ed un cazzo di cane che abbaia perché l'hai svegliato sfrecciando davanti a lui con lo stereo a palla. Supero la '46, a largo Esopo un autobus sonnecchia, e sembra stia facendo la guardia a quei prati dove passiamo il pomeriggio, quei prati pieni di gente che stava a scuola, di ragazzi e di ragazze. Oh baby, si, le ragazze. Come ce ne sono da queste parti non ce ne sono altrove. Sono belle, come on baby, si che sono belle. E visto che sono belle, è bello anche tutto quello che toccano. Belli i loro discorsi, anche se non vogliono dire un cazzo, belli i loro sentimenti, perché belle sono le parole che usano per descriverli. Oh baby sentissi che paroloni per descrivere gli stati d'animo che le accompagnano mentre s'imbottiscono del cazzo del primo pupazzo con il suv. Come on baby, lo sai bene che sei meglio tu.
Alessandro Magno ci ha appena abbandonato, due stop e stiamo su via di Gorgia di Leontini. Come on baby, non sapevi che Gorgia non era una donna? Sono tutti ricchi da queste parti, baby, tutti quanti. E' vero cazzo, lo dicono tutti, deve esser vero cazzo. Come dici baby? Oh si, quella è la mia scuola, andavo lì baby. No, non è privata, è una scuola pubblica, con i cessi rotti e le scale antincendio che rischiano di crollare. Si baby, sono tutti ricchi qui, ma la scuola cade in pezzi. Le ville di prima ci hanno abbandonato, baby, queste non sono ville. Sono dei residence, o qualcosa del genere, noi le chiamiamo isole. Piccoli quartieri nel quartiere, numerati uno ad uno. Sono chiusi da un recinto fortificato che per superarlo puoi solo conoscere qualcuno dentro, o il codice elettronico per aprire il cancello. No, li dentro non ci sono i più ricchi baby, le case delle isole sono carine, a due piani, col giardino, ma sono fatte in cartongesso baby. Ne conosco di madri single e cassintegrati che vivono in quelle case. Ehi baby come on, di che ti stupisci? Qui sembrano tutti ricchi, ma c'è chi è ricco davvero, chi non lo è e fa finta, e chi non lo sarà mai. Ma tutti loro hanno un giardino, una cazzo di casetta a due piani ed un fottuto cane che abbiaia quando passi davanti casa loro.
È solo che di notte non si vede baby, sai, la notte nasconde i volti e sopisce i rumori, ma non cancella le voci baby, non le cancella affatto. Rimangono nell'aria a far compagnia alle zanzare, intonando un canto che se ti fermi un secondo riesci appena a sentire. Come on baby, se ti ci metti lo puoi sentire. Parla di tutte quelle cose che costruiamo baby, per far si che gli altri le vedano. Parlano di maschere d'argilla e buone maniere, di partite di calcetto e donne dal parrucchiere, di gin tonic alla sera e chiacchierate col barbiere. È un coro che a volte stona, specie quando prova ad accordare le melodie della messa con il sibilo di un naso che tira cocaina, ma se ti lasci trasportare, baby, allora vedi che finisci per trovarci una certa armonia.
La macchina corre la salita provando a convincere quei maledetti dossi a non farle troppo male. Vedo che quelle voci e la loro melodia ti sono entrate in testa baby. Come on baby, lo vedo che ce l'hai in testa, capita a tutti, baby, non me ne farei una malattia. Con questa lagna ci sono cresciuto baby. Parla di tutte quelle cose che costruiamo per far si che gli altri le vedano, fatte di cartongesso e pronte a crollare da un momento all'altro. Si, è un canto struggente baby, e anche lui è fatto di cartongesso, ma ha il ritmo del blues. Ed anche se non ha un nome baby, e per quanto faccia schifo, da queste parti ci piace chiamarlo blues. Casalpalocco Blues.
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