Hostaria barbaresca.
Dove suoni di vetri ricolmi ed irruenza in grido
Fanno da sfondo
Tra le fessure dello sgabello
Pianificano
Su fogli consunti ed orecchiati
Il sapore è antico
Aurei tentennano i dischi irregolari
Sul filo del coltello la goccia corre la sua maratona
L'occulto dell'inganno è ordito
Da chi porta fibbie identiche
E sussulta
Il vispo sguardo celato dal cappuccio
Coglie e notifica
Analizza ed annota
Dodecaedro di sangue
E di flora
Decide quale faccia mostrare
Beffandosi delle previsioni
Chi è predisposto sa e dice
"In guardia!"
La mano saetta sulle strisce di cuoio
La mente a formule bizzarre
E comincia..
lunedì 10 dicembre 2012
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